La cucina napoletana ha sedotto anche Ciampi (Il Denaro)
Fondato nel 1942, il ristorante Mimì alla Ferrovia è riuscito a conquistarsi con il trascorrere degli anni un posto di primo piano allo scenario gastronomico mondiale.
Fu nonno Mimì ad avviare l’attività di ristorazione che oggi continua grazie all’impegno dei due omonimi cugini Michele Giugliano.
Un ricco menù di pietanze tipicamente napoletane e la decisione di utilizzare solo prodotti di alta qualità hanno segnato il successo della famiglia Giugliano, che negli ultimi anni,per assicurare la maggiore qualità dei prodotti,ha avviato nella zona di Gragnano una propria produzione di olio,con cui vengono condite le pietanze,la coltivazione di ortaggi e la produzione di una mozzarella di bufala di alta qualità.
“Il nostro motto è: l’Italia passa per Mimì” dice Michele Giugliano.
“Tutte le personalità internazionali che giungono a Napoli vengono a saggiare le nostre pietanze. Abbiamo dei clienti affezionati, che appena possono vengono a Napoli per farci visita. Basta citare il neoeletto presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi, a cui abbiamo inviato in occasione della presidenza della Repubblica una pastiera e la mozzarella di cui è molto ghiotto”.
Oggi il ristorante Mimì ha circa centoquaranta coperti, occupa più di quattordici persone, ha numerose ricette segrete (tra cui i famosi peperoni ripieni) di cui tanti cercano di scoprire la ricetta, ma soprattutto mantiene inalterato l’amore e la cura per la buona cucina.
Tanti personaggi illustri, ma anche tanti artisti in cerca di successo sono passati per Mimì.
Basta pensare a Totò ed ai fratelli de Filippo che all’inizio della loro carriera si esibivano al teatro Orfei, nei pressi del ristorante. All’epoca nonno Mimì aiutava gli artisti portandogli qualcosa da mangiare nei camerini tra un atto e l’altro. In una di queste occasioni Mimì dimenticò le posate e l’ancora sconosciuto Totò fu costretto a mangiare con le mani. Da lì qualche anno più tardi il principe de Curtis trasse lo spunto per la famosa scena di Miseria e Nobiltà.
E’ così che Mimì ha portato alla città di Napoli un contributo non solo culinario, ma anche artistico.
Il Denaro