Gambero Rosso Consacra Mimì (Roma)
Successo del noto ristorante alla festa del periodico… goloso.
Peperoni alla Mimì ripieni di formaggio e prosciutto cotto accompagnati da bocconcini di Mozzarella, soutè di vongole e datteri all’aragonese, linguine con vongole e scampi, polipetti affogati e per finire pastiera di grano e babà servita con un bicchierino di rosolio al limone.
Ghiottoni, buongustai ed edonisti di ogni genere, rimboccatevi le maniche e mano alle posate: entra in scena l’arte culinaria.
Un appuntamento illustre: l’inaugurazione de Il gambero rosso, il mensile tutto dedicato alla cucina, che lunedì, nella serata di gala che si è svolta all’hotel Cavalieri Hilton di Roma, ha ufficialmente annunciato la sua autonomia dal quotidiano Il manifesto.
Cinque ristoranti chiamati in causa.
L’arte culinaria di altrettante regioni italiane a confronto. Una battaglia a colpi di forchette e coltelli, che si è conclusa con un diplomatico e forse giusto exaequo. Ma se un premio ci fosse stato, sarebbe probabilmente andato a Mimì alla Ferrovia, il noto ristorante napoletano, che ha recentemente festeggiato il suo cinquantesimo anniversario.
“Ci hanno scelti per partecipare alla manifestazione tra tutti i ristoranti napoletani” commenta Michele Giugliano, il proprietario di Mimì alla Ferrovia, “e questo, per noi è un grosso riconoscimento. Abbiamo presentato i nostri piatti migliori: ricette caratteristiche della cucina napoletana. Ma devo dire che anche gli altri partecipanti si sono dati molto da fare. Tutti abbiamo lavorato al meglio delle nostre possibilità. Io stesso ho dato una mano in cucina al nostro chef Pellegrino Minucci. E i risultati si sono visti. I nostri piatti sono praticamente andati a ruba”. “C’erano più di quattrocento invitati” interviene Marilena Giugliano sorella di Michele, “ogni ristorante doveva servire 80 persone”. Alla fine aggiunge con una nota d’orgoglio “tutti hanno voluto assaggiare la nostra cucina. E’ sato più di un premio, soprattutto perchè gli invitati erano esperti dell’arte culinaria. Sono più di 50 anni” prosegue Marilena, “che la nostra famiglia è impegnata in questo settore. Ha cominciato nostro padre, scomparso 18 anni fa. In cucina lavorava da solo. Soltanto in poche occasioni permetteva che qualcuno lo aiutasse. E’ stato lui a dare il nome al ristorante. Ha inventato molte delle nostre ricette, come i peperoni alla Mimì. Proprio grazie a questo piatto alcuni anni fa’ ricevemmo un premio a Domenica In, la trasmissione della Rai. Dalla morte di nostro padre io e i miei fratelli gestiamo il locale. Vi lavora praticamente tutta la famiglia.”
Dunque, ancora un altro riconoscimento per l’arte culinaria napoletana, forse una cucina dalle origini povere, con ingredienti spesso modesti (come l’economicissima pizza), ma che è riuscita a rinnovarsi fino a diventare una delle più ricercate del nostro paese.
Roma 1991
Tratto dal Roma