Il feeling tra Ciampi e la città partenopea iniziò con la scelta per il G7 (Roma)
Napoli lo conquistò con la pasta e ceci
Complimenti e auguri, Presidente.
La aspettiamp presto.
Firmato: “Mimì alla Ferrovia“.
Tra le congratulazioni di Clinton e Eltsin, Ciampi ieri ha trovato sul tavolo anche un telegramma di felicitazioni inviato dai dipendenti di uno dei più noti ristoranti napoletani, abituale meta del neo-Presidente durante i suoi soggiorni napoletani. “Ciampi? E’ uno dei nostri migliori clienti” spiega Michele Giugliano, titolare del locale insieme con l’omonimo cugino. “Una persona disponibile, che ama mischiarsi tra la gente, stringere mani, parlare con tutti. Le sue preferenze? Pasta e ceci, ne va pazzo. Ma ama anche la nostra pastiera, la mozzarella e la frittura di paranza”.
E da “Mimì”, nel febbraio scorso si è anche consumato un episodio divertente: “Ciampi al momento di pagare il conto ci diede centomilalire in più. Noi glielo facemo notare restituendogli la banconota. E lui sorridendo commentò: “Anche i ministri possono sbagliare”. Niente male per un Super-ministro dell’Economia. La storia del feeling tra Ciampi e Napoli era iniziata durante un G7 a Tokyo. Toccava all’Italia scegliere la sede del successivo vertice dei paesi più industrializzati e Carlo Azeglio Ciampi tirò fuori l’asso dalla manica: disse Napoli, poi si morse il labbro. L’istinto aveva prevalso, la ragione gli scatenava dubbi leggittimi.
dal Roma 14 maggio 1999