Miseria e Nobiltà
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Appena dopo la guerra, nel periodo in cui il Grande ed Indimenticabile Totò si esibiva nel teatro Orfeo (attaccato al ristorante), Giugliano Michele, allora tredicenne, portò nel camerino di Totò dei piatti di spaghetti al pomodoro, dimenticandosi le posate e Totò, tra una scena e l’altra, si mangiò gli spaghetti con le mani; tale scena rimase in Totò, tanto da volerla riportare, come lui stesso confidò, nella famosa scena della commedia Miseria e Nobiltà.