Spaghetti per Totò (Panorama)
Quando ero ragazzo andai a portare al teatro Orfeo gli spaghetti per Totò direttamente in scena. “Ma mi dimenticai la forchetta”, racconta il Mimì attuale, Michele Giugliano. “E che fece Totò? Mangiò gli spaghetti con le mani”.
In queste parole c’è un poco l’atmosfera dell’epoca (il ’46), del quartiere, del mondo in cui crebbero i cugini Michele e Michele Giugliano, i quali hanno ereditato dai rispettivi padre e zio l’originale Mimì, questo locale Mimì’ alla ferrovia che è una vera gloria della cucina popolare tradizionale napoletana. Una cucina che sforna d’inverno alcuni dei suoi piatti migliori, come la minestra maritata, la zuppa forte o di soffritto, le braciole al ragù con i friarielli (broccoletti), la pasta e fagioli.
Alla bravura di uno degli chef, Pellegrino Minuzzi, si devono linguine con vongole, tartufi di mare e altri molluschi d’inverno, così come le mazzancolle alle alghe.
Insomma ecco il locale dove sfiziarvi, con i 23 antipasti alla mozzarella fatta nell’azienda di famiglia ,o con pastiera e babà (sempre di Minuzzi).
Molti i vini, ma assaggiate il profumato Lettere, cosa di famiglia anch’esso.
Panorama 17 Gennaio 1993